ELIO racconta la storia di Pompei per bambini e ragazzi!
Ogni due settimane una striscia a fumetti e dei box di approfondimento, vi accompagneranno alla scoperta di Pompei: un coinvolgente viaggio illustrato nel tempo e nella conoscenza della nostra meravigliosa città.
Siete pronti a conoscere E L I O e i suoi amici speciali?
Questa settimana Elio e Gaia ci parlano di ….
Vita da bambini nell’Antica Pompei
Quali erano i giochi e i giocattoli dei bambini nell’Antica Roma? Sapevi che anche le bambine di Pompei giocavano con le Barbie ..? Qual’era il destino per le bambine a Pompei?
ELIO ci racconta questo e molto altro in questa nuova puntata di Pompei Junior
Buona lettura!
Ma non mancano le sorprese: in tenera età non c’era molta differenza tra maschi e femmine. I giochi delle bambine romane erano infatti quasi gli stessi dei loro coetanei maschietti: giocavano infatti a palla, col cerchio, e con gli astragali – degli ossicini decorati con cui si facevano vari giochi. Inoltre alcune bambine romane – quelle più ricche e benestanti, avevano anche la possibilità di giocare con le Barbie, vabbè non proprio ovviamente, in realtà giocavano con delle bambole grandi più o meno la metà delle attuali Barbie di cui erano per così dire le antenate.
Anche per quanto riguarda le scuole non c’erano tante differenze. Bambine e ragazze andavano infatti a scuola insieme ai maschi, ma solo fino all’età ritenuta giusta per sposarsi: allora interrompevano gli studi e si dedicavano al marito e alle faccende di casa.
Le ragazzine romane partecipavano anche alle feste, sia civili che religiose, e cantavano nei cori durante le cerimonie assieme ai loro coetanei maschi. Giunte al matrimonio le donne romane, anche da sposate, restavano sotto la tutela paterna: questo garantiva loro una certa autonomia rispetto al marito che era tenuto a trattarle coi riguardi del caso se non volevano inimicarsi il suocero.
Si giocava a nascondino, a palla ed anche con i giochi da tavolo. Uno di questi era molto particolare e quasi misterioso in quanto non si è riuscito a capire bene come funzionasse. Sebbene non sappiamo esattamente quali fossero le regole del gioco, sappiamo che parte di questo gioco da tavolo consisteva nel mettere in fila delle lettere: doveva quindi trattarsi di un gioco simile al moderno Scarabeo. Un altro gioco da tavolo, chiamato latrunculi (dalla parola latina latrus che significa servo o soldato) era molto simile agli scacchi ed era giocato con una scacchiera e delle piccole pedine chiamate latrunculi o calculi. Le pedine potevano essere fatte di legno, pietra o anche cera. Scopo del gioco ovviamente era quello di catturare i latrunculi dell’altro giocatore.
Qualche anno prima della famosa eruzione che distrusse Pompei, frequenti terremoti avevano messo in allarme la popolazione che, spaventata, pensò bene di andar via e trasferirsi altrove vendendo le proprie case per pochi soldi. Ghiotta occasione per quanti non navigavano nell’oro e volevano riscattarsi anche economicamente. Chi ne approfittò? In maggioranza furono ex-schiavi che avevano riacquistato la libertà dai loro padroni – i romani li chiamavano liberti, i quali per pochi soldi comprarono case ed aprirono negozi di ogni genere. I liberti di solito erano persone di una certa età che a fatica avevano conquistato la libertà e che quindi, come nuovi ricchi, pensavano più agli affari ed a godersi i guadagni piuttosto che mettere su famiglia. Per questo motivo Pompei fu per un periodo di tempo una città senza giovani!
La domus era molto di più che una semplice abitazione per la famiglia romana. Essa aveva anche le funzioni di ufficio dove condurre i propri affari e, come abbiamo visto, di luogo adibito al culto religiose. Le domus, un pò come accade anche oggi per le abitazioni contemporanee, potevano essere di varie dimensioni: alcune erano più piccole e modeste altre invece molto grandi e lussuose. Molto di quello che si conosce sulle domus proviene proprio dagli scavi dell’antica città di Pompei – e di Ercolano. Sebbene esistono testimonianze archeologiche di antiche domus anche nella città di Roma nessuna di essa conserva l’originale integrità delle strutture come quelle ritrovate a Pompei che si sono conservate intatte esattamente come quando erano occupate dai loro inquilini: i romani di 2000 anni fa!
Leave a Comment